Filariosi cardiopolmonare

La filariosi cardiopolmonare è una malattia causata da un parassita chiamato Dirofilaria Immitis. Si trasmette da un cane all’altro con la puntura di una zanzara infetta. La filaria è una malattia molto diffusa in tutto il Nord Italia, in particolare nella Pianura Padana. Il principale fattore che ne influenza la diffusione è la densità delle zanzare, che fungono da vettore. Il parassita ha l’aspetto di un verme di un millimetro di diametro e di colore biancastro. I maschi adulti misurano 12-18 centimetri mentre le femmine arrivano fino a 30 cm. Queste depongono micro filarie che vivono nel sangue. I parassiti adulti vivono nel ventricolo cardiaco destro, mentre quelli immaturi si localizzano nelle arterie polmonari. Nella fotografia sotto potete vedere un adulto.
Gli adulti si nutrono di plasma e possono sopravvivere per molti anni all'interno del cuore. Le zanzare femmina ingeriscono le micro filarie durante il pasto di sangue sul cane. Queste, all’interno della zanzara evolvono e si spostano in direzione della proboscide. Quando la zanzara femmina punge un altro cane le larve possono penetrare nella cute dove restano per alcuni mesi trasformandosi in larve di stadio 5 o immature. Queste all’interno dei vasi sanguigni raggiungono le arterie polmonari dove possono rimanere per molto tempo prima di raggiungere il ventricolo destro dove diventano quindi parassiti adulti e si accoppiano.
Nel cuore e nelle arterie polmonari possono localizzarsi da 1 a 200 filarie adulte. Le arterie si ispessiscono e si infiammano e questo fa aumentare il lavoro del cuore (che deve pompare il sangue ai polmoni superando i parassiti). Le infestazioni lievi possono non produrre segni clinici evidenti. I segni clinici si manifestano con infestazioni massive o ripetute. I sintomi clinici più precoci sono: l’intolleranza all’esercizio fisico, la perdita dell’appetito e tosse. Se vengono trascurati possono evolvere in dispnea, anemia, ascite, insufficienza renale, cianosi e posso-no portare col tempo alla morte del cane. La malattia può essere sospettata sulla base dei sintomi clinici e diagnosticata dal Veterinario attraverso due esami combinati del sangue: 1) la ricerca delle microfilarie in circolo che può essere fatta sia su un vetrino a fresco sia dopo arricchimento 2) un test specifico in grado di identificare gli antigeni prodotti dalle femmine adulte di filaria e identificare la specie a cui appartengono le microfilarie. Nel cane si possono riscontrare diverse specie: D.immitis, D.repens e Dipetalonema. Prima di procedere alla terapia vengono effettuati alcuni esami per stabilire la gravità della malattia. In particolar modo si esegue una radiografia del torace per evidenziare la cardiomegalia e l’arborizzazione dei vasi polmonari che sono tipici di questa malattia e successivamente una ecografia cardiaca per valutare le lesioni riportate dal cuore e scegliere la terapia filaricida più sicura per il cane. La terapia per la filariosi cardiopolmonare consiste nell’utilizzo di farmaci per debellare i parassiti adulti e successivamente per eliminare le forme larvali. La terapia non è una procedura semplice e nelle forme di infestazione più grave neanche esente da rischi; per questo motivo è importante che il cane effettui la prevenzione. La prevenzione nei confronti della filariosi deve essere iniziata a partire dalle 6 settimane di vita o non appena le condizioni climatiche lo richiedano. Viene attuata somministrando mensilmente per bocca a domicilio un farmaco specifico al proprio cane o più semplicemente con un’unica iniezione sottocutanea in grado di coprire l’intero periodo a rischio. Il periodo a rischio per la presenza dei vettori è compreso tra aprile e novembre.

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