LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DI ANIMALI DA COMPAGNIA SOSPETTI DI INFEZIONI DA SARS-COV-2
L'approccio più moderno alla salute è quello definito One Health, ossia un modello sanitario basato sull'integrazione di discipline diverse: si basa sul riconoscimento che la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema siano legate indissolubilmente. Nonostante al momento non ci siano evidenze scientifiche che gli animali possano rappresentare un rischio per la trasmissione del virus all'uomo, visto che la via principale principale di contagio del Coronavirus è interumana, seguendo l'ottica One Health studiare il fenomeno anche sugli animali diventa importante! Ecco perchè è stato elaborato un documento chiamato “Linee guida per la gestione di animali da compagnia sospetti di infezione dal Sars-Cov-2” che ha lo scopo di “impedire possibili congetture, pregiudizi e speculazioni che porterebbero ad una immotivata zoofobia, prevenendo così fenomeni di abbandono degli animali d'affezione come cani e gatti con conseguente aumento del randagismo”. Il documento ha due scopi: -Dare le linee guida sulla gestione degli animali da compagnia in casi di infezione umana, minimizzando il rischio di diffusione e nel contempo tutelare il benessere animale. -Indicare un metodo di campionamento razionale che permetta una valutazione del rischio, senza spreco di materiali preziosi per la salute umana. In quest'ottica le A.S.L. son deputate a raccogliere tutti i dati sui test effettuati e sulle correlazioni uomo-animale, mentre gli IZS sono incaricati di effettuare i test e comunicare i casi di positività ad ASL Regione, Province Autonome e Istituto Superiore di Sanità. In questa organizzazione gli ambulatori privati,estranei al Servizio Sanitario Nazionale sono esonerati dall'individuare e refertare i soggetti positivi. CURIOSITA': Lo scorso 6 aprile, in uno zoo del Bronx a New York, è risultata positiva al Coronavirus Nadia, una tigre malese di quattro anni. A fine marzo la tigre aveva iniziato a manifestare sintomi respiratori, tosse secca, scolo nasale e scarso appetito. Dopo di lei anche le altre tigri e tre leoni africani dello zoo hanno iniziato a manifestare la stessa sintomatologia. Il tampone ha confermato il sospetto di positività. Lo zoo era chiuso al pubblico da tempo, quindi il virus probabilmente è stato portato da un guardiano asintomatico. Gli animali colpiti ora sono stati curati e stanno bene.
Per quanto ne sappiamo finora gli animali selvatici e domestici venuti a contatto con persone Sars-Cov-2 positive, malate o meno, possono essere dei vicoli ciechi dal punto di vista epidemiologico, ovvero possono ammalarsi, ma non presentare un rischio per chi li circonda. Potendo contrarre il virus dagli esseri umani devono quindi essere protetti, soprattutto le grandi scimmie, che per la loro vicinanza evolutiva con l' uomo, potrebbero essere molto suscettibili al Coronavirus.

Commenti