Il vomito nel cane e nel gatto

Il vomito è un sintomo molto aspecifico, cioè presente in corso di tantissime condizioni, che possono essere più o meno gravi. Alcune sue caratteristiche possono aiutarci a comprendere meglio gravità, possibili cause e come intervenire nel modo più appropriato. Il vomito è un sintomo che origina grazie ad un riflesso protettivo, innescato dalla presenza di qualcosa che il corpo ritiene pericoloso. Come tale, non è necessariamente da esorcizzare, ma è importante indagarne le possibili cause. Una valutazione fondamentale è il cosiddetto "stato clinico" dell'animale, cioè come sta: il vomito può essere l'unico sintomo presente e non compromettere lo stato generale dell'animale, che rimane vigile, attivo e a volte anche con molto appetito; oppure la patolgia sottostante può evolvere più o meno rapidamente e compromettere lo stato clinico, con un grave coinvolgimento sistemico: l'animale inizia ad essere poco vigile, perde l'appetito, lo stato mentale può essere alterato, ecc. Naturalmente a seconda del caso è diversa la gravità e l'urgenza di contattare il veterinario.
Quando lo stato generale dell'animale rimane buono nonstante il vomito, spesso le cause sono parassitosi lievi oppure gastroenteriti aspecifiche. Possono essere causate da una semplice indigestione, un'intossicazione alimentare, da qualcosa che il cane ha mangiato, volontariamente o accidentalmente, da alcune sostanze tossiche inalate, dalla puntura di qualche insetto, ecc. Come avviene per l'uomo, in molti casi il vomito termina da solo dopo che viene rimosso lo stimolo dannoso.
Se il vomito non cessa nell'arco di qualche ora o se lo stato dell'animale inizia ad essere sempre più grave, le cause sottostanti possono essere patologie sistemiche (come ad esempio gastroenteriti gravi, avvelenamento, ingestione di tossici, malattie di alcuni organi), diabete, Morbo di Addison, o patologie gravi degli organi addominali, come la torsione dello stomaco e l'occlusione intestinale (ad esempio causata da oggetti ingeriti o da neoplasie). A seconda dei casi, il veterinario può decidere di effettuare una serie di esami, a partire dagli esami del sangue, esame urine ed esame feci, radiografia ed ecografia addominale. L'endoscopia è spesso il passo successivo quando si rileva la presenza di un corpo estraneo nello stomaco, mentre in caso di torsione o occlusione intestinale è in genere necessario procedere con intervento chirurgico.
Quando il vomito non si risolve spontaneamente entro qualche ora, è consigliato eseguire ulteriori accertamenti per poter impostare il trattamento più adatto in relazione alla causa. In attesa degli esiti degli esami, il veterinario valuterà se iniziare una terapia di supporto, somministrando fluidi ed elettroliti per via intravenosa e farmaci antiemetici, ad esempio che bloccano il riflesso del vomito, solo dopo aver escluso eventuali occlusioni gastro-intestinali.
Quando si sospetta che il vomito sia legato ad una problematica intestinale cronica, come IBD o disbiosi, conviene iniziare subito un percorso diagnostico e terapeutico appropriato e seguito periodicamente dal proprio veterinario ed eventualmente da un nutrizionista, visto il forte legame tra infiammazione, disbiosi e alimentazione, prima che la patologia progredisca diventando via via più grave e difficile da gestire. Moltissime volte il vomito è autolimitante, cioè termina da solo dopo pochi episodi. In questi casi, o nell'attesa di essere visti dal proprio vet, per ridurre lo stimolo del vomito, a casa è consigliato sospendere la somministrazione di cibo e acqua per alcune ore (in ogni caso non più di mezza giornata). Successivamente è bene ricominciare a fornire piano piano acqua e cibo, preferendo piccoli pasti frequenti, energetici, a base di cibo umido, con poche fibre e pochi grassi, in modo da favorire un più rapido svuotamento dello stomaco verso l'intestino. Attenzione a non tenere l'animale a digiuno troppo a lungo, soprattutto se già debilitato o nel caso di gatti sovrappeso, che potrebbero incorrere in gravi problematiche legate ad una restrizione improvvisa della quantità di cibo.

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