L'ESAME DELLE URINE parte seconda

ESAME URINE: COME SI ESEGUE. Parte seconda. Analizzare le urine ci consente di accedere ad una quantità significativa di dati. COME SI ANALIZZA IL CAMPIONE DI URINA?  Si osservano le urine e si valutano le caratteristiche macroscopiche come il colore, l’odore e il grado di limpidezza o di torbidità.  Si prende una goccia di urina e si misura il Peso Specifico (P.S.) con uno strumento apposito chiamato refrattometro.  Si usa uno Stick Urinario che, attraverso una reazione colorimetrica, ci permette di valutare una lunga serie di parametri come PH, glucosio, urobilinogeno, bilirubina, sangue, proteine, corpi chetonici, leucociti.  Si centrifuga il resto dell’urina per ottenere il Sedimento che serve per poter concentrare sul fondo le particelle più pesanti come cellule, batteri e cristalli.  Si preleva il sedimento e lo si va ad analizzare al microscopio per cercare Cristalli, Cellule Epiteliali, Batteri, Cilindri, Cellule Infiammatorie.  Si stila un referto. Vediamo nello specifico che informazioni possono darci tutti questi parametri. CARATTERISCHE MACROSCOPICHE Già ad una rapida occhiata le urine possono sembrare normali o metterci in allarme. Un odore atipico ad esempio può indicarci qualche anomalia; il colore tipico è giallo paglierino, ma varia da più chiaro, indice di urine diluite, a più scuro, quando al contrario sono molto concentrate, se risultano rosate o addirittura rosse è indicativo del fatto che ci sia una quantità macroscopica di sangue al loro interno. Le urine normali sono limpide, se a prima vista risultano torbide potrebbero esserci cristalli, leucociti, globuli rossi o cellule di sfaldamento e costituire un primo indizio di una patologia sottostante. PESO SPECIFICO Nei cani varia tra i 1.015 e i 1.060, nel gatto tra i 1.015 e i 1.080. Indica la capacità che hanno i reni di concentrare le urine : gli animali che producono un elevato volume di urina avranno un peso specifico basso e viceversa. Un basso Peso Specifico indica la presenza di insufficienza renale cronica, di ipercorticosurrenalismo, a seguito di somministrazione di cortisonici, di diabete insipido, iperidratazione e molte altre patologie. Al contrario urine molto concentrate si trovano negli stati febbrili, di vomito, diarrea. Ovviamente il parametro da solo non deve allarmare, ma va rapportato con la storia clinica del paziente. STICK URINARIO E I SUOI PARAMETRI  PH: nei carnivori dovrebbe essere tendenzialmente acido, dato che è influenzato dalla dieta e dall’equilibrio acido-basico; nel cane e nel gatto oscilla tra 5.5 e 7.5. Può esservi Acidosi in caso di digiuno prolungato, diabete mellito, diarrea prolungata, diminuzione del potassio ematico, insufficienza respiratoria. Alcalosi in caso di vomito ripetuto, cistiti, infezioni urinarie, iperventilazione polmonare. L’alcalosi è presente anche a seguito di una lunga conservazione dell’urina. Animali colpiti da infezioni del tratto urinario possono presentare urina alcalina per la presenza di batteri. Il PH influisce anche sulla formazione e dissoluzione dei cristalli urinari: la formazione di alcuni tipi è facilitata dal Ph basico, mentre tendono a dissolversi con l’acidificazione delle urine (es struvite), altri il contrario.  GLUCOSIO: non deve essere presente nelle urine perché in condizioni normali il rene lo riassorbe e non lo fa arrivare nell’urina. Solitamente quindi, se questo non avviene, vuol dire che o i livelli di glucosio nel sangue sono molto elevati e il rene non riesce ad assorbire correttamente gli zuccheri ematici, oppure che il rene è danneggiato e non svolge più correttamente questa funzione. La glicosuria (glucosio nelle urine) può dipendere quindi da molte patologie tra cui, prima fra tutte, il diabete mellito.  UROBILINOGENO: Un aumento può indicare epatopatie, anemie emolitiche e gravi traumi.  BILIRUBINA: indica problemi epatici, leptospirosi, conservazione troppo prolungata delle urine.  SANGUE: la presenza di sangue (emazie) nelle urine normalmente non è rilevabile ad occhio nudo, si parla infatti di sangue occulto. Globuli rossi nelle urine possono essere indicativi di varie problematiche come calcoli e cristalli, cistiti infiammatorie, pielonefriti, glomerulonefriti...  PROTEINE: devono essere assenti o presenti solo in tracce. Un loro aumento può indicare patologie delle vie uro-genitali, nefrosi, nefriti, insufficienza cardiaca. Ci possono però essere molti falsi positivi.  CORPI CHETONICI: servono a riconoscere uno stato di scompenso metabolico come quello che si manifesta nella chetoacidosi diabetica (aggravamento del diabete). Possono inoltre indicare digiuno prolungato o diete povere di zuccheri e ricche di proteine (diete dimagranti), danno epatico.  LEUCOCITI: indicano infiammazione, la loro presenza e quantità andrà poi valutata al microscopio con l’esame del sedimento urinario. ESAME DEL SEDIMENTO URINARIO All’esame del sedimento al microscopio si possono rilevare presenze anomale nelle urine, ecco cosa si va a ricercare:  ERITROCITI vedi sopra.  LEUCOCITI: la presenza di neutrofili indica la presenza di un processo infiammatorio come ad esempio la cistite.  CILINDRI: si dissolvono nell’urina neutra o alcalina. La loro presenza indica una patologia renale acuta, se i cilindri sono numerosi, cronica se i cilindri sono pochi per diluizione dell’urina. Sono leucocitari in caso di infiammazione; epiteliali, lipidici e granulosi in caso di degenerazione o necrosi tubulare.  CRISTALLI: si formano per una serie di condizioni, alcune delle quali non ancora del tutto chiarite, che comprendono la predisposizione genetica, la dieta, la presenza di infezioni e infiammazioni e il Ph urinario. I n caso di urine basiche con PH superiore a 6,5 possiamo trovare cristalli di struvite, di fosfato di calcio o carbonato di calcio. In urine acide con Ph inferiore a 6,5 ​ possiamo trovare cristalli di ossalato di calcio o urati amorfi. I cristalli di cistina indicano disfunzioni metaboliche.
 CELLULE EPITELIALI: la loro presenza varia da una normale esfoliazione, al tipo di prelievo (cateterismo), a infiammazioni del tratto uro-genitale, a forme neoplastiche.  BATTERI: non ci devono essere; la loro presenza/assenza e di conseguenza il loro significato diagnostico dipende molto dal modo in cui sono state prelevate le urine. La loro presenza è fortemente indicativa di infezione se il prelevo è stato fatto per cistocentesi, meno se le urine sono state raccolte tramite minzione spontanea in un contenitore sterile, non valutabile se le urine sono state raccolte su superfici non sterili. IL REFERTO Dopo aver raccolto tutta questa serie di parametri è necessario stilare un referto e conservarlo. Oltre ad essere un diritto del proprietario è fondamentale conservarlo per poter confrontare le modificazioni dei parametri urinari nel caso sia necessario ripeterlo più volte.

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