Durante le feste capita di frequente che sulla nostra tavola passino degli alimenti potenziamente molto pericolosi per i nostri cani e gatti; eccone tre a cui fare molta attenzione!
Per molte persone la cioccolata è un piacere supremo, per altre diventa una vera e propria droga, in grado di generare sindromi da astinenza; in entrambi i
casi è abbastanza raro che la casa sia sfornita di tale
alimento che, fortemente appetito dagli animali, può
rendersi responsabile di intossicazioni, finanche fatali,
in relazione alla taglia dell’animale, alla quantità e
al tipo di cioccolata ingerita. A causa delle abitudini
alimentari meno sofisticate, i cani sono più soggetti dei
gatti a questo tipo di intossicazione.
Il periodo delle feste è particolarmente pericoloso, poiché nelle abitazioni sono facilmente reperibili grandi
quantità di dolciumi e cioccolatini.
Le sostanze presenti in quasi tutti i tipi di cioccolata,
e responsabili degli effetti tossici negli animali, sono
due metilxantine: la teobromina e la caffeina, la cui
concentrazione varia a seconda del tipo di cioccolato
considerato. i sintomi si sviluppanbo in genere tra le 6 e ele 12 ore dall'ingestione, vanno dal vomito, diarrea, tachicardia, aumento della sete, aumento della produzione di urina fino ai tremori o alle convulsioni.
Uva fresca e uva passa, frutti molto appetiti dai cani
per il loro sapore dolce, si possono rendere responsabili di gravi intossicazioni in questa specie animale. I
cani possono ingerire numerosi acini, rubandoli dai
grappoli presenti nella fruttiera o durante lo schiacciamento che viene praticato per fare il vino. L’uva passa,
quando resa disponibile, risulta ancor più appetibile.
Fino ad ora i cani sono risultati l’unica specie interessata; non
è noto tuttavia se anche altre specie possano essere
colpite da tale intossicazione.
A seguito dell’ingestione di tali alimenti i soggetti più
sensibili manifestano inizialmente turbe gastrointestinali iniziali che possono esitare in insufficienza renale
acuta.
Alcune persone, soprattutto durante le feste o in occasioni speciali, fanno il pane in casa. Di solito l’impasto viene posto a lievitare durante la notte, e può
venire facilmente e voracemente ingerito dagli animali
domestici se viene data loro l’opportunità di accedervi. Il mattino seguente il proprietario si accorge della
mancanza dell’impasto e non essendo ben informato su fatto che l’ingestione dello stesso può creare dei
problemi, non porta il cane dal veterinario fin quando
non si manifestano i primi sintomi.
Subito dopo l’ingestione, il caldo-umido dell’ambiente
gastrico stimola la lievitazione e quindi l’aumento di
volume dell’impasto: espandendosi, questo può pertanto causare dilatazione gastrica, che può esitare in
compromissione della respirazione e della vascolarizzazione, o, in casi estremi, nella rottura dello stomaco.
Oltre all’imponente aumento di volume, la lievitazione produce anche un notevole quantitativo di etanolo provocando una grave intossicazione alcolica.
I segni clinici iniziali possono includere tentativi inutili di vomito, distensione addominale e depressione. L’etanolo viene rapidamente assorbito dallo
stomaco ed i sintomi che possono sopraggiungere saranno atassia e disorientamento, depressione del sistema nervoso centrale ed incontinenza urinaria.
Rimane quindi fondamentale contattare al più presto un veterinario nel caso di ingestione di uno qualsiasi di questi alimenti.
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