Hai trovato un animale selvatico e non sai cosa fare?

Cosa fare se si incontra della fauna selvatica o esotica per strada: Se soccorrere un animale selvatico in difficoltà è un gesto di generosità e rispetto, bisogna però sapere che un intervento errato può pregiudicarne la salute e la possibilità di vivere libero. Questo articoletto si rivolge a tutti coloro che, imbattutisi in un animale selvatico orfano, ferito o ammalato, abbiano bisogno di informazioni su come raccoglierlo, maneggiarlo, ospitarlo e su cosa fare (e non fare!) per garantirgli le migliori possibilità di essere recuperato appieno alla vita libera dopo la consegna al CRAS più vicino In presenza di un selvatico, muovetevi lentamente e parlate a bassa voce. Alcuni animali selvatici sono potenzialmente pericolosi, possono mordere, artigliare e beccare. Per un animale selvatico, una coccola è un’aggressione: toccateli il meno possibile! Soprattutto gli ungulati, poiché potrebbero vedere una carezza come atto di prepotenza. Se l'animale è in uno stato stabile cioè è coscente, attivo e non vedete ferite, contattare la Polizia Provinciale di Vicenza al numero 0444-908359 o 3487912700. Nel caso si tratti di rapaci o volatili, chiamare direttamente il "Centro Recupero Rapaci" situato in Via Lago di Fimon 135, Arcugnano, al numero 0444-908359 o 333-3916687. Per gli altri tipi di animali, contattare l'Associazione ODV Alveare al numero 393-6009637. Nel caso si tratti di ungulati principalmente presenti nei Colli Berici, contattare Difesa Natura 2000 al numero 335-493302. Se l'animale è di piccole dimensioni, come un uccellino o un pipistrello, è consigliabile metterlo in una scatola di cartone chiusa (ad esempio, una scatola delle scarpe) con dei fori per consentire la ventilazione. Si può utilizzare un foglio di carta o del tessuto assorbente come base della scatola in modo da poter rimuovere gli escrementi con facilità senza spaventare l'animale. Nel frattempo, mentre si attende l'arrivo dei soccorsi, se è estate, è importante posizionare l'animale in un luogo fresco e all'ombra. Se invece fa freddo, è necessario mantenere l'animale al caldo, avvolgendolo in una borsa dell'acqua calda senza metterla direttamente a contatto con l'animale. Se si dispone di una piccola quantità d'acqua, si puo provare a mettere un tappo di bottiglia pieno d'acqua e osservare se l'animale beve autonomamente. In alternativa, è possibile somministrare alcune gocce di acqua e miele direttamente nella sua bocca utilizzando una pipetta o una siringa senza ago, aspettando che l'animale deglutisca. Tuttavia, è sconsigliato cercare di alimentare autonomamente l'animale, poiché potrebbe essere un pulcino troppo piccolo per essere alimentato o potrebbe necessitare di un'alimentazione specifica (come insetti.) Se l'animale non si trova in uno stato stabile (ad esempio, appare malato), e si decide di portarlo da un veterinario, è consigliabile rivolgersi a veterinari esperti presso i centri di recupero della fauna selvatica. Se si opta per portarlo dal veterinario piu' vicino al luogo dove l'avete ritrovato (prima di consegnarlo ai centri di recupero), si ricorda che le spese per le prime cure sono a carico del soccorritore. Nel caso si trovi una tartaruga: è importante determinare se si tratta di una tartaruga terrestre o acquatica. Se è una tartaruga terrestre e non presenta lesioni, è consigliabile metterla in una scatola di cartone chiusa, con dei fori per consentire la ventilazione. Utilizzare un foglio di carta o del tessuto assorbente come base. È possibile alimentare una tartaruga terrestre, come la Testudo, con erbe di campo come il tarassaco o verdure come il radicchio. Inoltre, fornire un piccolo piattino con un po' d'acqua tiepida. Contattare il Corpo Forestale dello Stato (CITES) al numero 0444-323836. Alcune Testudo hermanni possono essere dotate di microchip e registrate nel CITES. In tal caso, sarà sufficiente utilizzare un lettore di microchip, disponibile sia presso i veterinari che presso il Corpo Forestale dello Stato. Le altre tartarughe, considerate fauna selvatica, devono essere rilasciate in un'area boschiva priva di strade e non devono essere detenute. Se si tratta di una tartaruga acquatica: sono considerate specie aliene e invasive, è necessario contattare i centri di recupero della fauna selvatica o le associazioni che si occupano di tartarughe. È possibile trovare i contatti su siti web come https://www.tartaclubitalia.org/contatti-tartaclubitalia/ o scrivendo a info@aaeonlus.org. Attualmente, il centro di detenzione delle tartarughe Trachemys nel Veneto si trova a Rovigo, presso Piazza Matteotti, 2 presso Cà Pisani - 45014 Porto Viro (RO), telefono 0426/372202 - 372261. Attraverso le associazioni, è possibile organizzare il trasporto o contattare direttamente il Corpo Forestale dello Stato per richiedere informazioni su come gestire una tartaruga invasiva. A seconda dell'età queste specie di tartarughe cambiano dieta (carnivore da piccole, vegetariane da adulte) e visto che possono rimanere qualche giorno senza alimentazione (da adulte mangiano una o due volte a settimana) sconsigliamo di alimentare per non commettere errori. SE NON SONO TRACHEMYS COME AD ESEMPIO STERNOTHERUS ODORATUS, MAUREMYS SINESIS O PELODISCUS SINENSIS (ecc) PROBABILMENTE SONO DI PROPRIETà DI QUALCHE VICINO DI CASA E IL CONSIGLIO è DI CONTATTARE I VICINI DI CASA O IL CITES DOPO AVER FATTO RICONOSCERE LA SPECIE DA QUALCHE VETERINARIO ESPERTO:ci sono moltissime specie di tartarughe acquatiche detenibili e bisogna riconoscere la specie!

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